Gavdos, l’isola incontaminata
Mare limpido, pace e natura per chi ama l’essenziale
Non per tutti
Gavdos è un’isola greca piccola (10 km di lunghezza per 5 di larghezza), a meno di 40 miglia marine a sud di Creta, nel mar Libico e, fino all’ingresso di Cipro nell’UE, era il punto più a Sud d’Europa. Meta, nel tempo, di pirati, confinati, hippies, reduci da Chernobyl, e ora di pochi turisti in cerca di armonia con la natura.
La sua costa ovest è a picco sul mare, inaccessibile. La restante parte di costa, da nord a sud est, ricca di spiagge con dune di sabbia finissima e dorata, o sabbia quasi rossa, oppure ancora ciottoli e sassi chiari.
Nessuna spiaggia è attrezzata, e solo 3 sono raggiungibili via strada, tutte le altre con sentieri ben tracciati. Alcune hanno alle spalle fonti e pozzi di acqua dolce altre scenografiche pareti rocciose. Il campeggio libero è ammesso, il naturismo anche: entrambi praticati, nel rispetto dell’ambiente
Sparsi per l’isola ci sono un eliporto, una centrale elettrica, qualche piccola fattoria, poche case in pietra (tra cui gli alloggi per viaggiatori e turisti, spesso spartani ma alcuni molto accoglienti), alcune piccole chiese, una scuola, un microscopico municipio, un ufficio postale, un ambulatorio medico, una panetteria, qualche taverna, pochissimi minimarket con solo l’essenziale, pochissime strade, una centrale elettrica, una piattaforma ecologica e un cimitero.
Infine, un faro visitabile e da cui è bello vedere il tramonto. Quello che non elenco, tendenzialmente non c’è. Ad esempio: non c’è un benzinaio, non c’è una farmacia.
L’isola ha zone aride ma anche tanto timo, ginepro, mirto (che a maggio e giugno sono profumatissimi) cedro e tante altre specie di macchia mediterranea, alcune presenti solo qui; tante capre, pecore, galli e galline. Ci sono solo 60 residenti fissi, tra cui un medico, un pope, un postino. Altri stagionali, da aprile ad ottobre, per gestire l’accoglienza dei turisti.
L’energia elettrica (prevalentemente se non esclusivamente solare) e l’acqua corrente ci sono solo da pochi decenni.
Il mare è pulitissimo, l’aria e il cielo anche. Si mangia bene e si viene accolti benissimo. Gavdos affascina non solo per quello che ha ma anche e soprattutto per quello che non ha: non ha sporco sulle spiagge, non capita di sentire odore di creme o carburanti o fritti, manca ogni forma inquinamento, compresi quello acustico e luminoso. La luna da lì è più lucente e le stelle infinitamente più numerose di quelle che siamo abituati a vedere.
Ciò che manca è anche ciò che naturalmente seleziona il turismo, a Gavdos. Ci va chi può e ama camminare e chi desidera veramente solo la natura; chi baratta volentieri la velocità e la comodità con la pace e l’armonia con il creato.
Le principali spiagge
Le spiagge raggiungibili con i mezzi sono tre:
- Sarakiniko, due chilometri di sabbia, con alloggi, taverna e market
- Korfos, ghiaino, con taverna e alloggi
- Agios Iannis, vastissime dune di sabbia dorata finissima richiede 10 minuti di passeggiata dalla taverna
Le altre spiagge sono raggiungibili tramite sentiero (da una a due ore, alcune con più vie alternative), tutte paradisi naturali, tra cui le imperdibili:
- Lakoudi: spiaggia di sassi bianchi, grotte e dove regna la pace assoluta.
- Tripiti, punto più a sud, ha sabbia mista a sassi chiari, con una laguna bianchissima alle spalle, archi sotto cui nuotare e accesso alla maxi sedia
- Pyrgos, due spiagge di sabbia finissima color bottarga e acqua color smeraldo
- Potamos, la maestosa, sabbia finissima rossastra, acqua smeraldo, alberi e macchia ombrosi e calanche alle spalle
Per darvi l’idea dell’affollamento: tutte le foto sono state fatte nelle ore centrali del giorno, a metà giugno!
Quando andare
Gavdos ha una stagione lunghissima: da aprile ad ottobre. Luglio e agosto possono essere molto caldi per camminare sotto il sole, anche se mai affollati. Maggio e la prima metà di giugno sono ideali per il clima, la vegetazione e la lunghezza delle giornate; a meno che si voglia la garanzia dell’acqua del mare calda, nel qual caso meglio settembre od ottobre.
Come arrivare
Due sono i collegamenti all’isola possibili, entrambi via mare, dal Sud Ovest di Creta:
- I traghetti della Anendyk line, da Sfakia, Loutro, Agia Roumeli, Sougia, Paleochora: molto lenti (4 ore da Sfakia) con possibilità di trasporto auto, viaggiano tendenzialmente tutto l’anno ma non tutti i giorni;
- Barca veloce della Gavdos Cruise, da Sfakia, senza possibilità di trasporto auto, impiega circa un’ora e mezza e viaggia, non tutti i giorni, solo nella stagione estiva.
Quanto starci
A Gavdos ci va da chi si trasferisce, generalmente in campeggio libero, per la stagione, a chi fa la gita giornaliera. La prima ipotesi si basa su una filosofia di vita distante da quella del turista medio, la seconda è altamente sconsigliata perché di Gavdos in un giorno si vedono, con un mezzo, giusto le spiagge raggiungibili via strada, e non ne vale la pena. Gavdos non è compatibile con la fretta.
Per visitare tutte le spiagge, sempre in cammino, possono bastare 4 o 5 giorni; se ci si vuole fermare qualche ora nelle più belle, almeno 7.
Essendo un posto pieno di pace, ci sono fedelissimi che vanno tutti gli anni fermandosi anche tre settimane, per ricaricarsi.
Come muoversi
I veri camminatori possono fare a meno di mezzi di trasporto e girare solo a piedi ma, siccome i sentieri partono da punti diversi dell’isola, avere un mezzo è comodo.
Si può portare l’auto da Creta, se si arriva in traghetto (con il pieno di carburante, basterà per almeno 2 settimane); o chiedere al proprietario dell’alloggio di procurare un’auto o uno scooter in loco. Questa soluzione ha il vantaggio di non avere difficoltà in caso di consumo del carburante, perché lo procura il proprietario, e di non rischiare problemi di assistenza o di costi in caso di danni (le polizze dei car rental di Creta generalmente non coprono Gavdos).
Se non si soffre eccessivamente il caldo, viste le brevi distanze, può andare bene anche una bicicletta, per chi è abituato ad usarla anche in salita e su sterrati. Esiste un bus, che fa poche corse giornaliere nelle mete principali su strada asfaltata.
Il mezzo principale per raggiungere le spiagge sono comunque i piedi. I sentieri in genere non sono difficili ma richiedono buone scarpe chiuse. Non ci sono acqua potabile sui percorsi né, ad eccezione delle tre spiagge raggiungibili via strada, punti di ristoro.
Cosa portare
A Gavdos serve pochissimo ma alcune cose sono essenziali, considerando anche che non ci sono negozi sull’isola: uno zainetto leggero, scarpe da trekking leggero, un copricapo, i propri medicinali, i carica batterie per il cellulare, oltre ad abbigliamento iper basico. Chi avesse esigenze particolari per l’alimentazione (es. celiachia) dovrà portarsi le cose da casa.
Molto utile una tenda per il sole se si vuol stare in riva al mare: non in tutte le spiagge ci sono alberi ombrosi e difficilmente sono in riva. Un trolley da cabina è più che sufficiente. Il clima consente di lavare e asciugare qualunque cosa in giornata. Non si trova generalmente il phon ma anche perché sgradito ai locali, per l’eccessivo consumo elettrico.
Portate i contanti! L’isola è molto economica, ma quasi nessuno accetta le carte di pagamento.
Alloggio
Il campeggio libero è ammesso e praticato, ovunque. Un posto comodo dove alloggiare è la spiaggia di Agios Giannis, per vicinanza ai ristori, acqua dolce alle spalle, prossimità a taverne e presenza di ampi spazi, dune e alberi che consentono la riservatezza.
Relativamente numerose, una cinquantina (ma meglio prenotare prima) le camere e gli studios a Gavdos. Sono tutti piuttosto semplici, alcuni decisamente spartani, specialmente quelli sulle spiagge; altri, più recenti, nell’interno, più curati. Si può scegliere per una soluzione di maggior confort, di prossimità al mare o di atmosfera.
Cibo
Come in tante isole greche, la cucina tipica è prevalentemente di terra e non di mare: pecore, capre e polli locali sono materia prima di qualità, insieme ad ortaggi ed aromi selvatici, la base per piatti tipici ricchi e gustosi a prezzi, per noi italiani, molto convenienti.
Al contrario, stante la complessità degli approvvigionamenti via mare e la scarsità dei market, offerta e convenienza degli alimentari sono scarse. Ottima la cucina di Eftihia, presso Metochi Gavdos. Per buone insalate di polipo e pesce locale la taverna Panorama a Korfos.
Come a Creta, aperitivo tipico è l’Ouzo ghiacciato e ad ogni fine pasto non mancano mai dolcetto della casa e Rakì offerti dalla casa.
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Giorgio Betteto